Nel 2008, per un progetto speciale di Museion, aveva sfidato la sua vertigine e camminato sul muro dell’ex- Lager di Bolzano, per poi raccogliere le testimonianze e le storie degli abitanti del quartiere.
Non si arrende davanti alle sfide, Rossella Biscotti. Archeologa della memoria e del contemporaneo, nelle sue opere l’artista apre a nuove prospettive il tempo storico e lo rende attuale nella rilettura del presente. L’esposizione a Museion, che è anche la sua prima personale in un museo italiano, intende rileggere alcune tappe significative del suo percorso, senza essere però una retrospettiva.
All’invito dell’istituzione, Biscotti ha infatti risposto con la realizzazione di nuovi lavori e tracce di opere esistenti provenienti da collezioni private e dalla collezione Museion. Tra le opere in mostra i calchi del progetto “Le Teste in Oggetto” del 2009, le cinque teste di bronzo di Vittorio Emanuele III e Benito Mussolini realizzate nel 1942 per l’Esposizione Universale di Roma, poi annullata, e “The Prison of Santo Stefano” (2011-13) i calchi in piombo di frammenti dalla prima prigione per gli ergastolani costruita nel 1793 sull’isola pontina di Santo Stefano.
Letizia Ragaglia presenta la mostra di Rossella Biscotti
Tra i lavori realizzati per l’occasione anche un nuovo video per la facciata di Museion e “Note su Zeret”, appunti di viaggio alla grotta di Zeret in Etiopia, rifugio di un gruppo di sostenitori della resistenza etiope massacrati dalle truppe coloniali italiane nel 1939. La natura dei lavori esposti rivela molto sul modo di lavorare e sull’arte di Rossella Biscotti e conferma la sua predilezione per ricerche aperte, progressive.
Tutte le opere esposte hanno una innegabile componente socio-politica e propongo un confronto con la storia. Confronto che non è semplice rievocazione, però. Come recita il titolo della mostra, citazione dal filosofo francese Derrida (L’avvenire non può che appartenere ai fantasmi) riconsiderare gli eventi passati vuol dire rappresentarli qui ed ora - e quindi riflettere sul nostro presente. E del nostro passato.
Rossella Biscotti (Molfetta, 1978, vive e lavora a Bruxelles). Premio MAXXI nel 2010, Biscotti è una delle artiste più interessanti della sua generazione. Ha esposto a dOCUMENTA (13), Kassel nel 2012, alla Biennale di Venezia (2013) e a Manifesta 9, Genk nel 2011. Per Museion l’artista ha realizzato un progetto sul lager di Bolzano (2008) e ha partecipato alla collettiva “The New Public” curata da Rein Wolfs nel 2012.
Per l’occasione verrà pubblicato un catalogo trilingue con testi di Letizia Ragaglia, Chus Martinéz e un dialogo tra Rossella Biscotti e Cesare Pietroiusti.
L’artista dichiara questa mostra libera dall’ergastolo. https://liberidallergastolo.wordpress.com/about/
Rossella Biscotti
L’avvenire non può che appartenere ai fantasmi
MostraCuratrice: Letizia Ragaglia