Stefano Arienti, Massimo Bartolini

-2 + 3

Mostra
Stefano Arienti & Massimo Bartolini, -2 + 3, Museion. Foto: Thalheimer
11.09.2010—16.01.2011

“-2+3 …”: il titolo sembra evocare operazioni algebriche, è in realtà una sintesi della complessa azione di spostamento delle opere dai depositi del piano interrato (-2) agli spazi espositivi del terzo piano.

Registi dell’operazione gli artisti Stefano Arienti e Massimo Bartolini, che Museion ha invitato a confrontarsi in veste di curatori con la propria collezione e la sua storia. Parte della collezione di Museion, così come si trova all’interno dei depositi, ha quindi trovato spazio sui piani espositivi, pur mantenendo la sua attività interna: le opere infatti potevano essere normalmente richieste in prestito o ritornare dalle mostre a cui erano state prestate.

Il visitatore aveva l’occasione di partecipare alla normale attività del museo sulla collezione, così come alle modalità di conservazione e di archiviazione.
“-2+3” ha permesso anche di sviluppare percorsi di approfondimento su diversi nuclei tematici interni, sugli artisti che vi ricorrono e sulla storia del museo stesso.

Foto: Ivo Corrà

Le opere in mostra appartenevano a differenti correnti artistiche che si trovano all’interno della collezione: dall’Informale, agli esponenti del Gruppo Zero, dalla Pop Art all’Arte Povera, dall’Arte Cinetica all’Arte Concettuale, fino alla collezione di Paolo Della Grazia, denominata Archivio di Nuova Scrittura, in deposito a Museion. L’invito rivolto ai due artisti è nato da considerazioni sulla natura del museo e sul ruolo che oggi riveste. “Mouseion” – da cui prende il nome il museo di Bolzano – è per eccellenza il luogo delle muse, delle arti, delle virtù intellettuali e civili.

Ogni museo è un’individualità dalla natura complessa, che può e deve essere capita attraverso le molteplici ragioni per cui si è formata la collezione. Già gli umanisti-collezionisti del XV e XVI secolo hanno dato al museo il ruolo di laboratorio della storia e di conoscenza del mondo. Da questo pensiero è nata la decisione di coinvolgere Stefano Arienti e Massimo Bartolini ovvero dall’idea che gli artisti possano ricoprire per certi aspetti il ruolo di umanisti contemporanei e fare della collezione del museo il loro laboratorio di idee.

Stefano Arienti, Massimo Bartolini

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Curatrici: Letizia Ragaglia, Frida Carazzato